Tra gli investimenti più sicuri che si possano fare in Italia, i Buoni Fruttiferi Postali sono quelli più famosi. Da sempre i risparmiatori italiani trovano nei BFP un porto sicuro dove mettere i propri soldi, perchè il capitale dei Buoni Postali è garantito dallo Stato.
I Buoni Fruttiferi Postali sono considerati così un investimento sicuro che sono addirittura classificati come 'risparmio postale' da Poste italiane al contrario degli investimenti ad alto rendimento, che sono più rischiosi, i Buoni Postali hanno una tassazione agevolata, anche per questo sono preferiti ad altri prodotti finanziari.
I Buoni Fruttiferi permettono di mettere via anche piccole cifre quando più si vuole, non hanno costi per comprarli o per riprenderli indietro , inoltre una delle caratteristiche migliori è quella di poter versare la cifra che si vuole ogni quando si vuole.
E' anche vero che ci sono diverse tipologie di Buoni Fruttiferi , tipologie che servono per distinguere il modo di investire ed il loro rendimento.
Sì, perchè acquistare dei Buoni Postali è sempre una forma di risparmio intelligente, un modo per investire soldi senza rischio per il capitale e anche se il rendimento dei BFP è stato molto basso in questi ultimi anni, rimangono una delle poche certezze tra i prodotti finanziari, proprio perchè garantiti dallo Stato e con una tassazione agevolata al 12,50%.
Con la possibilità di comprarne con un taglio minimo di 50 euro, danno la possibilità a tutti di poter accumulare denaro nel breve e lungo periodo, anche alle persone che hanno uno stipendio basso o una pensione esigua. Si può partire comprando 1000 euro in Buoni Postali, per poi continuare magari a 50 o 100 euro al mese e ritrovarsi, dopo un po' di tempo i soldi per comprarsi una macchina o solo per fare una bella vacanza.
Buoni Fruttiferi Ordinari
Cosa sono i Buoni fruttiferi postali ordinari: alcune informazioni da sapere
I Buoni Fruttiferi Postali sono considerati così un investimento sicuro che sono addirittura classificati come 'risparmio postale' da Poste italiane al contrario degli investimenti ad alto rendimento, che sono più rischiosi, i Buoni Postali hanno una tassazione agevolata, anche per questo sono preferiti ad altri prodotti finanziari.
I Buoni Fruttiferi permettono di mettere via anche piccole cifre quando più si vuole, non hanno costi per comprarli o per riprenderli indietro , inoltre una delle caratteristiche migliori è quella di poter versare la cifra che si vuole ogni quando si vuole.
E' anche vero che ci sono diverse tipologie di Buoni Fruttiferi , tipologie che servono per distinguere il modo di investire ed il loro rendimento.
Rendimento Buoni Fruttiferi Postali Europa: Rendimento Buoni Fruttiferi Postali, l'investimento più sicuro
- Sono una delle ultime tipologie dei buoni fruttiferi emanati da Poste italiane, hanno un tasso di rendimento minimo garantito e dei premi legati all'andamento dei principali titoli azionari europei.
Rendimento Buoni Fruttiferi legati all'inflazione italiana:
- Anche questo tipo di buono è relativamente recente. Il suo capitale come tutti gli altri è garantito, inoltre ha dei premi legati all'andamento dell'inflazione. Una ottima idea questa che andava bene però per gli anni '70 o '80, da quando c'é l'euro in Italia, l'inflazione è rimasta piuttosto stabile.
Buoni Fruttiferi Postali per Minorenni:
- Ecco un'ottima soluzione per parenti che vogliano mettere da parte i soldi, facendo un vero e proprio piano di accumulo di danaro per i propri figli o i proprio nipoti, in modo che questi, una volta raggiunta la maggiore età siano in grado di avere a disposizione una cifra anche importante.
Qui sopra abbiamo riportato solo alcuni dei circa 20 tipi diversi di Buoni Fruttiferi che possono essere:
- A tasso variabile.
- A tasso fisso a breve durata.
- A tasso fisso a lunga durata.
- A tasso fisso più una componente indicizzata.
- BFP per le occasioni speciali.
Tassazione Buoni Fruttiferi Postali:
- I buoni postali hanno una tassazione sulle rendite avvantaggiata: solo il 12,50% rispetto agli altri prodotti finanziari pagano il doppio di tasse.
I BFP hanno zero spese:
- Non ci sono spese per detenerli nè spese nel momento in cui si va a riscuoterli.
Si possono comprare Buoni Fruttiferi Postali di piccolo taglio:
- Fino ad un minimo di 50 euro l'uno. E' questo il taglio minimo dei Buoni Postali.
Conviene Comprare Buoni Postali?
Comprare dei Buoni fruttiferi postali oggi conviene? Per tutto il 2016 l'andamento negativo delle Borse Valori ha fatto tornare di moda gli investimenti in Buoni Fruttiferi Postali e Poste italiane ne hanno approfittato per piazzarne molti, come non facevano ormai da anni.Sì, perchè acquistare dei Buoni Postali è sempre una forma di risparmio intelligente, un modo per investire soldi senza rischio per il capitale e anche se il rendimento dei BFP è stato molto basso in questi ultimi anni, rimangono una delle poche certezze tra i prodotti finanziari, proprio perchè garantiti dallo Stato e con una tassazione agevolata al 12,50%.
Nuovi Buoni Fruttiferi Postali 2017, conviene comprare?
I Buoni postali, tra le altre cose sono un ottimo sistema per poter riuscire a risparmiare soldi.Con la possibilità di comprarne con un taglio minimo di 50 euro, danno la possibilità a tutti di poter accumulare denaro nel breve e lungo periodo, anche alle persone che hanno uno stipendio basso o una pensione esigua. Si può partire comprando 1000 euro in Buoni Postali, per poi continuare magari a 50 o 100 euro al mese e ritrovarsi, dopo un po' di tempo i soldi per comprarsi una macchina o solo per fare una bella vacanza.
Nuovi Buoni Fruttiferi Postali 2017: su quali conviene investire?
Ci sono diversi tipi di Buoni Postali, ma in questo periodo non c'è tanta differenza di rendimento da tipo di BFP ad un altro.- Gli interessi sui buoni postali sono di solito inferiori all'1% annuale.
- Hanno una tassazione agevolata sugli interessi attivi del 12,50%.
- A parte un paio di tipologie, oltre ad avere il capitale garantito, si sa fin da subito quanto renderanno.
Ma allora perchè comprare i Buoni Postali
- Le ragioni sono nella spiegazione sopra: sono un modo per risparmiare ottimo per persone con un basso reddito, un modo per riuscire ad avere un bel gruzzoletto da parte per poter pensare di comprare qualcosa in futuro.
Dove comprare i Buoni Fruttiferi Postali:
- Basta andare alle Poste, magari in un giorno dove non ci sono i pagamenti delle pensioni, altrimenti vi tocca aspettare delle ore.
- Quasi ogni ufficio postale ha un'apposito ufficio finanziario, dove i clienti possono investire soldi nelle varie offerte di prodotti finanziari che ha Poste italiane.
- Non bisogna essere clienti di Poste italiane, non serve cioè avere già un libretto o conto corrente aperto, chiunque può andare e comprare, certo avere un C/C postale aiuta perchè si possono comprare Buoni Postali dematerializzati e lasciarli lì.
Buoni Fruttiferi Ordinari
Cosa sono i Buoni fruttiferi postali ordinari: alcune informazioni da sapere
Molte persone vogliono investire il proprio denaro in qualcosa di sicuro, Uno degli investimenti più accreditati per questo 2017 è sicuramente quello in Buoni fruttiferi postali. Cosa sono questi buoni e come utilizzarli al meglio? Bisogna conoscerne alcune caratteristiche per evitare di fare investimenti azzardati.
I Bfp sono dei titoli che vengono acquistati dal cittadino e che possono garantire in qualunque momento il recupero del capitale investito.
Nel lasso di tempo in cui il cittadino mantiene il possesso del buono, esso frutta un certo interesse che gli viene corrisposto mensilmente dallo Stato. Le tasse da pagare sui Buoni Postali sono inferiori che su altri tipi di prodotti finanziari.I Buoni fruttiferi postali sono un prodotto delle Poste Italiane,
quindi sono acquistabili soltanto in quest'istituto. Il vincolo che lega il cittadino al possesso dei Bfp è cronologico, perché gli interessi non vengono maturati prima di 6 o 12 mesi (dipende dal tipo di buono), quindi il cittadino deve acquistarlo sapendo di tenerlo per almeno un anno se vuole vedere nelle proprie tasche i frutti degli interessi.
I Buoni fruttiferi postali si dividono in 3 categorie:
- Buoni Fedeltà a due anni Serie "TF102A161219": questi Buoni sono strettamente nominativi e non possono essere venduti prima di due anni dall'acquisto
- Buoni fruttiferi postali ordinari Serie "TF102A161219": emessi al 100% del valore nominale che il proprietario sottoscrive
- Buoni fruttiferi postali dedicati ai minori Serie "TF118A160218": questi buoni sono partiolarmente pensati per genitori che vogliono fare investimenti a favore di figli minorenni e acquistare i buoni a loro nome.
Molte persone si domandano se convenga investire in Buoni fruttiferi postali e quali siano le garanzie. I Bfp anche se si comprano presso gli sportelli degli uffici postali, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, quindi direttamente dallo Stato italiano, che ha bisogno di liquidità e la richiede direttamente al cittadino: questi è come se prestasse del denaro allo Stato, che può riavere in qualsiasi momento nella sua interezza, ma sul quale soprattutto percepisce ogni mese degli interessi. Non c'è, quindi, da avere paura ad investire in Buoni fruttiferi postali.
A differenza dei Buoni del Tesoro, tra l'altro, i Bfp hanno lo stesso valore di rendimento ma un profilo di rischio molto più basso, e il motivo è facilmente comprensibile. Mentre i Buoni del Tesoro sottostanno alle quotazioni del mercato azionario italiano e mondiale, quindi ne seguono l'andamento sottoponendo l'acquirente al rischio di grandi perdite, i Bfp non cambiano mai di valore, è come se fossero assegni. Una volta che il cittadino decide che vuole riscuotere il capitale è certo che riscuoterà quella precisa somma e non meno, indipendentemente dalle quotazioni della Borsa.
I Buoni, infine, sono privi di costi e commissioni, quindi non espongono il cittadino al rischio di dover pagare un sovrapprezzo per il mantenimento del buono.
Rendimento dei Bfp
I rendimenti dei buoni ventennali attualmente vigenti sono prodotti anch'essi dalla Cassa Depositi e Prestiti, che stabilisce le quotazioni e decide quanto far fruttare ogni buono.
Supponendo di tenere il buono per 20 anni si avranno le seguenti quotazioni:
- da 1 a 3 anni tasso dello 0,01%
- da 4 a 7 anni tasso dello 0,15%
- da 8 a 11 anni tasso dello 0,30%
- da 12 a 15 anni tasso dello 0,40%
- da 16 a 20 anni tasso dello 0,60%
Investire del denaro in buoni fruttiferi postali: qualche esempio
Stabilita la convenienza degli investimenti in Buoni fruttiferi postali è il momento di pensare a qualche cifra di investire per mettere al sicuro il proprio capitale per il futuro. Se si investono, ad esempio, 1000 euro in Buoni fruttiferi postali a 20 anni, alla fine del periodo si riusciranno a guadagnare quasi 6 euro lordi ogni 100 euro investiti. Queste quotazioni, ovviamente, dipendono da quanti anni si tiene un buono senza rivenderlo ma non subiscono variazioni o imprevisti.
Quante tasse e bisogna pagare sui Buoni Fruttiferi Postali? A quanto ammonta l'imposta di bollo sui BFP? Uno strumento di
investimento molto gradito agli italiani è rappresentato dai
buoni fruttiferi postali. I
buoni fruttiferi postali sono tra i prodotti più diffusi del
risparmio gestito in
Italia e vengono
erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti tramite Poste Italiane.
Sono acquistabili in tutti gli uffici postali.
Sul piano fiscale i Buoni Postali, vengono trattati come i titoli di Stato e
pertanto la tassazione sulla remunerazione ammonta al
12,5%. I buoni postali sono sottoposti all'imposta di bollo per
una percentuale annua dello 0,20%
Associati ad interessi
minimi potrebbero fare si che la redditività dei buoni fruttiferi
sia nulla. All'atto della sottoscrizione dei buoni fruttiferi postali
è sempre preferibile accertarsi che il rendimento netto
sia all'altezza delle aspettative o tenere in stand by il tutto in
attesa di tempi migliori.
Per saperne di più sui Buoni Fruttiferi Postali, seguici su FB.Tassazione Buoni Postali: Imposta di bollo
Bisogna prestare molta
attenzione ad una condizione svantaggiosa che potrebbe verificarsi.
L’applicazione dell’imposta di bollo, se avviene un
rimborso anticipato rispetto alla scadenza naturale dei buoni, può
generare un valore netto di rimborso inferiore al valore nominale
sottoscritto.
In alcune casistiche ai
sottoscrittori non verrà addebitato la quota di imposta di bollo che
abbia comportato un valore netto di rimborso inferiore al capitale
investito.
Buoni Fruttiferi Postali
Facciamo un passo
indietro e analizziamo il prodotto “buoni fruttiferi postali”. Al
momento sono 21 i tipi, emessi da Cdp, per un ammontare
patrimoniale di oltre 137 miliardi di euro. Gli italiani preferiscono
i buoni fruttiferi ordinari (50% del totale). A seguire i
BFP3x4 e i buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione,
con rispettivamente 17 e 15 miliardi di euro, ma sono molto ricercati anche i Buoni Postali per Minori.
I buoni fruttiferi
postali rappresentano prodotti a liquidità remunerata, non
subiscono le variazioni dei tassi. Una verifica dei vecchi
investimenti può essere vantaggiosa per adattarsi alle nuove
condizioni di mercato.
La scadenza dei Buoni fruttiferi
I buoni fruttiferi postali consistenti in documenti cartacei nominativi si
prescrivono a favore dell’Emittente trascorsi 10 anni dalla
scadenza del titolo stesso. La prescrizione del titolo fa perdere il
diritto al rimborso sia del capitale investito che degli
interessi maturati. In riferimento ai cosiddetti depositi
dormienti, passato un decennio dalla data di scadenza, l’importo
dovuto ai beneficiari dei buoni fruttiferi postali è versato al
Ministero Economia e Finanza.
I buoni fruttiferi
postali dematerializzati invece non incorrono nella prescrizione.
Vengono rimborsati alla scadenza e l’importo complessivo è
accreditato direttamente sul conto di regolamento
dell’intestatario.
Conviene continuare ad investire in Buoni Postali?
Con
il 2016 che volge al termine e il 2017 che si sta per
aprire, alla luce dello scarso rendimento, il risparmiatore si chiede
se è ancora conveniente investire in Buoni Postali. La risposta è
affermativa non perché sono veramente convenienti ma perché
semplicemente sono strumenti al riparo dalle turbolenze dei mercati finanziari. La possibilità di fare investimenti sicuri, cioè di investire in strumenti meno
rischiosi può indirizzare verso i Bfp che sono ancora oggi
una valida soluzione di investimento-risparmio.
Per
i Bfp è infatti più esatto parlare di risparmio
e
non di
investimento, in pratica di una buona opportunità per fare fruttare
un minimo i propri risparmi.
Naturalmente non sono totalmente esenti da rischi. Nella remota
ipotesi in cui l'emittente (lo Stato
Italiano) dovesse dichiarare bancarotta i Bfp sarebbero buoni per
il caminetto. Ma l'Italia non è la Grecia (almeno si spera!).
Inoltre i buoni
fruttiferi postali hanno una tassazione decisamente inferiore
rispetto ad altri strumenti finanziari se si considera che il
Governo Renzi su altri prodotti ha peraltro innalzato di molto
la tassazione disincentivando ancora di più gli investitori
italiani.
I vantaggi dei buoni fruttiferi postali
- Sintetizzando i buoni fruttiferi postali convengono perché: non c’è rischio di mercato; il capitale viene totalmente rimborsato; non vengono applicate spese di commissione; per capitali inferiori ai 5.000€ non è presente l’imposta di bollo. Alcuni Bfp hanno buona rendita se paragonati con altri strumenti a basso rischio.
Gli Svantaggi dei buoni fruttiferi postali
- Gli svantaggi sono minimi (oltre al fatto che il loro rendimento è bassissimo) vi è il rischio emittente (ipotizzare però un crash dello Stato è utopia); non sono vantaggiosi se basati sull’andamento di indici di Borsa. Non tutti i Bfp sono profittevoli (bisogna farsi consigliare nella scelta dello strumento che si intende sottoscrivere). A parità di rischio emittente rendono meno dei Btp ma questi ultimi sono esposti anche al rischio mercato.
Alternative
Dove investire? A parità di rischio si
possono considerare i conti deposito che conseguono, senza
alcun limite di tempo, anche l’1,5%. Per durate più lunghe si può
maturare il 2,5%. I buoni fruttiferi sono garantiti dallo Stato
Italiano. I conti deposito vantano la garanzia del fondo
interbancario di tutela dei depositi, oltre che dalla Banca
emittente.
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