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Quando e Perchè una Banca va in Default?

In Italia, una banca non viene definita propriamente in " default ", ma si parla piuttosto di "crisi bancaria" o "insolvenza". Questo si verifica quando una banca non è più in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari, come il rimborso dei depositi ai propri clienti o il pagamento dei debiti verso altre istituzioni finanziarie. Per questo articolo ci siamo avvalsi della consulenza del sito " Migliori banche in Italia " che si occupa proprio di tutto quello che riguarda le banche che operano in Italia, dei loro prodotti finanziari e di tutto quello che riguarda gli istituti di credito italiani.  Le cause di una crisi bancaria possono essere molteplici, tra cui: Perdite sui prestiti: Se molti debitori della banca non riescono a restituire i prestiti ricevuti, la banca può subire perdite significative che erodono il suo capitale. Scarsa liquidità: Se la banca non dispone di sufficiente liquidità (denaro contante o attività facilmente con

Quando e Perchè una Banca va in Default?

In Italia, una banca non viene definita propriamente in "default", ma si parla piuttosto di "crisi bancaria" o "insolvenza". Questo si verifica quando una banca non è più in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari, come il rimborso dei depositi ai propri clienti o il pagamento dei debiti verso altre istituzioni finanziarie. Per questo articolo ci siamo avvalsi della consulenza del sito "Migliori banche in Italia" che si occupa proprio di tutto quello che riguarda le banche che operano in Italia, dei loro prodotti finanziari e di tutto quello che riguarda gli istituti di credito italiani. 

Quando e Perchè una Banca va in Default?


Le cause di una crisi bancaria possono essere molteplici, tra cui:

  • Perdite sui prestiti: Se molti debitori della banca non riescono a restituire i prestiti ricevuti, la banca può subire perdite significative che erodono il suo capitale.
  • Scarsa liquidità: Se la banca non dispone di sufficiente liquidità (denaro contante o attività facilmente convertibili in denaro), potrebbe non essere in grado di soddisfare le richieste di prelievo dei depositanti.
  • Cattiva gestione: Decisioni sbagliate da parte dei dirigenti della banca, come investimenti rischiosi o frodi, possono portare a gravi perdite finanziarie.
  • Crisi economiche: Una recessione economica o una crisi finanziaria possono aumentare il numero di insolvenze sui prestiti, mettendo in difficoltà le banche.

La nuova definizione di default (dal 1° gennaio 2021):

Dal 1° gennaio 2021 è entrata in vigore una nuova definizione di default prevista dal Regolamento europeo. Un debitore viene classificato in stato di default se:

  • Arretrato di oltre 90 giorni: Il debitore è in ritardo di oltre 90 giorni nel pagamento di un'obbligazione rilevante (superiore a 100€ per i privati e 500€ per le imprese).
  • Soglia relativa: L'importo dell'arretrato supera l'1% dell'esposizione complessiva del debitore verso la banca.
  • Probabilità di inadempimento: La banca giudica improbabile che il debitore adempia integralmente alla sua obbligazione senza il ricorso ad azioni come l'escussione delle garanzie.

Cosa succede quando una banca è in crisi?

Quando una banca si trova in difficoltà finanziarie, le autorità di vigilanza (come la Banca d'Italia) intervengono per cercare di risolvere la situazione. Le possibili soluzioni includono:

  • Ristrutturazione: La banca viene riorganizzata, ad esempio attraverso la vendita di attività o la riduzione dei costi, per cercare di ripristinare la sua solidità finanziaria.
  • Salvataggio: Un'altra banca o un fondo di garanzia interviene per fornire alla banca in crisi il capitale necessario per evitare il fallimento.
  • Liquidazione coatta amministrativa: Se le altre soluzioni non sono praticabili, la banca viene messa in liquidazione e i suoi beni vengono venduti per rimborsare i creditori, a partire dai depositanti (fino a 100.000€ per depositante).

È importante sottolineare che il sistema bancario italiano è soggetto a una rigorosa regolamentazione e supervisione per garantire la stabilità e la protezione dei depositanti.

Esempi

Negli ultimi anni, diverse banche italiane hanno affrontato difficoltà finanziarie, alcune delle quali hanno portato al default o a interventi di salvataggio:

  • Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (2017): Queste due banche venete sono state poste in liquidazione coatta amministrativa nel 2017 a causa di gravi perdite e irregolarità nella gestione. Sono state successivamente acquisite da Intesa Sanpaolo con l'intervento del governo italiano.
  • Banca Carige (2019): Banca Carige ha subito un lungo periodo di crisi, culminato in un intervento di salvataggio da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e Cassa Centrale Banca nel 2019.
  • Banche in difficoltà nel 2015: Nel 2015, diverse banche più piccole, tra cui Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche e Cassa di Risparmio di Chieti, sono state sottoposte a risoluzione da parte delle autorità europee a causa di gravi problemi finanziari.

È importante notare che il sistema bancario italiano è stato oggetto di riforme e consolidamenti negli ultimi anni per affrontare le vulnerabilità e migliorare la stabilità. Tuttavia, casi come quello di BFF Bank dimostrano che le sfide rimangono.

Il ruolo di Bankitalia e BCE

In caso di default o crisi di una banca italiana, Banca d'Italia e BCE (Banca Centrale Europea) hanno ruoli distinti ma complementari, volti a garantire la stabilità del sistema finanziario e la tutela dei depositanti.

Banca d'Italia:

  • Vigilanza: La Banca d'Italia è l'autorità nazionale responsabile della vigilanza sul sistema bancario italiano. Monitora costantemente la situazione delle banche, valutando la loro solidità finanziaria e la conformità alle normative.
  • Intervento precoce: In caso di segnali di difficoltà di una banca, la Banca d'Italia può intervenire tempestivamente con misure correttive, come richiedere un aumento di capitale o la sostituzione dei vertici.
  • Gestione della crisi: Se la situazione peggiora, la Banca d'Italia può avviare procedure di risoluzione della crisi, come la ristrutturazione, la cessione ad un altro soggetto o la liquidazione coatta amministrativa.
  • Tutela dei depositanti: La Banca d'Italia garantisce i depositi fino a 100.000 euro per ciascun depositante, attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD).

BCE:

  • Vigilanza sulle banche significative: La BCE è responsabile della vigilanza diretta sulle banche più grandi e importanti dell'area euro, definite "significative". Tra queste, rientrano anche alcune banche italiane.
  • Cooperazione con la Banca d'Italia: La BCE collabora strettamente con la Banca d'Italia nella vigilanza e nella gestione delle crisi bancarie, soprattutto per le banche significative.
  • Decisioni di risoluzione: Per le banche significative, la decisione finale sulla risoluzione della crisi spetta al Single Resolution Board (SRB), l'autorità europea di risoluzione, in collaborazione con la BCE.
  • Politica monetaria: La BCE, attraverso la sua politica monetaria, fornisce liquidità al sistema bancario per garantire la stabilità finanziaria.

In sintesi, la Banca d'Italia e la BCE lavorano insieme per prevenire e gestire le crisi bancarie, garantendo la stabilità del sistema finanziario e la protezione dei depositanti. La Banca d'Italia si occupa principalmente delle banche italiane, mentre la BCE si concentra sulle banche più grandi e significative dell'area euro.

Azionisti, investitori e correntisti: 

Dopo il default di una banca, le conseguenze per correntisti, azionisti e investitori possono essere significative:

Correntisti:

  • Garanzia sui depositi: In Italia, i depositi bancari sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) fino a 100.000 euro per depositante. I correntisti con depositi inferiori a questa soglia dovrebbero essere rimborsati entro un breve periodo.
  • Depositi superiori alla garanzia: Per depositi superiori a 100.000 euro, i correntisti diventano creditori chirografari della banca e potrebbero recuperare solo una parte dei loro fondi, a seconda dell'esito della liquidazione della banca.
  • Accesso ai fondi: Durante il processo di risoluzione, l'accesso ai depositi potrebbe essere limitato o sospeso temporaneamente.

Azionisti:

  • Perdita dell'investimento: Gli azionisti sono gli ultimi nella gerarchia dei creditori e potrebbero perdere l'intero valore delle loro azioni.
  • Responsabilità limitata: Gli azionisti non sono personalmente responsabili dei debiti della banca oltre all'importo investito nelle azioni.

Investitori (obbligazionisti):

  • Creditori chirografari: Gli investitori che detengono obbligazioni della banca diventano creditori chirografari e potrebbero recuperare solo una parte del loro investimento, a seconda dell'esito della liquidazione della banca.
  • Obbligazioni subordinate: Gli investitori in obbligazioni subordinate sono ancora più svantaggiati e potrebbero perdere l'intero investimento.

Altre conseguenze:

  • Interruzione dei servizi: Il default di una banca può causare l'interruzione dei servizi bancari, come pagamenti, prelievi e accesso ai conti online.
  • Impatto sull'economia: Il default di una banca può avere un impatto negativo sull'economia locale e nazionale, causando incertezza e perdita di fiducia nel sistema finanziario.

Cosa fare in caso di default:

  • Informarsi: È importante informarsi sulla situazione della banca e sulle procedure di rimborso previste.
  • Contattare la banca: Contattare la banca o il FITD per informazioni sui propri depositi e investimenti.
  • Cercare assistenza: Se necessario, cercare assistenza legale o finanziaria per comprendere i propri diritti e opzioni.

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